
Groenlandia:
10 giorni alla scoperta del Grande Nord
Un sogno diventato realtà, un’attesa infinita che sembrava non dovesse mai finire. Il desiderio della Groenlandia si è affacciato nella mia testa dopo il viaggio in Lapponia. Concluso quindi il mio terzo viaggio nell’artico, sentivo il bisogno di alzare l’asticella.
Non è stato semplice; saremmo dovute partire durante la primavera/estate 2020, ma il Covid ha fermato anche me. Con dovute intendo me e la mia instancabile amica Serena, con la quale intraprendo tutti i miei viaggio nell’Artico.
Posticipare la partenza di due anni non è stata una cosa semplice da accettare, ma ho cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno e prenderla come l’occasione per risparmiare più soldi, perché lo scoglio più grande di un viaggio come questo è forse in effetti il budget. Tutti pensano per prima cosa al freddo e alle difficoltà che possono presentarsi visitando una terra tanto remota ed estrema. Ma la verità è che il vero ostacolo di un viaggio in Groenlandia è il costo e per quanto estrema possa essere è vero che i soldi tutto possono e io sono tosta quindi mese dopo mese, o forse è il caso di dire, anno dopo anno, sono riuscita ad accumulare il necessario per partire.
Prima di entrare nel vivo di questa avventura e passare alle informazioni che occorrono per organizzare un viaggio in Groenlandia, credo sia necessario introdurre minimamente il contesto molto particolare che è questo paese.
La Groenlandia è territorio appartenente al Regno di Danimarca, pertanto geograficamente europeo, ma ci si sente anni luce distanti, per la diversità del territorio e delle tradizioni. In effetti è Europa e al contempo non lo è, se pensiamo che il paese possiede un proprio statuto, non fa parte dell’Unione Europea e i groenlandesi sono etnicamente americani. Kalaallit Nunaat, è il nome con cui gli Inuit, la popolazione indigena dell’isola, chiamano la Groenlandia. E’ quasi divertente apprendere come questa espressione voglia dire terra degli uomini, se si pensa che la Groenlandia è il paese meno densamente popolato al mondo, sebbene sia l’isola più grande della Terra.
Lascia spazio alle riflessioni riguardo alla percezione che l’uomo ha di se stesso e come anche pochi esemplari possano fronteggiare una realtà ambientale molto ostile e complessa.
Gli Inuit groenlandesi sono i diretti discendenti degli Inuit nordamericani, precisamente provenienti dalle regioni polare e sub-polare del Canada e dell’Alaska. Giunsero migliaia di anni fa in Groenlandia tramite le migrazioni, sfruttando i mari gelati. Questa popolazione è preponderante in Groenlandia, sebbene negli ultimi centocinquant’anni abbiano dovuto fare i conti con la colonizzazione europea. Il contatto con l’uomo bianco è relativamente recente e ha voluto dire per loro un enorme cambiamento. Non è stato facile per gli Inuit, e non lo è tutt’ora, star dietro ad un mondo che cambia alla velocità della luce, adattarsi alle nuove tecnologie, affrontare la voglia di tenere il passo con il mondo moderno e le aspirazioni a una moltitudine di comodità e benefici che diamo spesso per scontati. Sono nate in loro nuove ambizioni, necessità e anche inadeguatezze. Questo ha causato una quantità incredibile di problemi sociali, fra cui gravi dipendenze dal gioco d’azzardo e dall’alcool e conseguenti elevati tassi di violenza e suicidi. Questo è tuttavia un lato che sanno celare bene, grazie alla loro gentilezza, alla loro ospitalità e al contempo, grazie ad una riservatezza e un rispetto apprezzabili. Un turista, chi è di passaggio, specialmente nelle città, farà fatica ad accorgersene e chiunque farà di tutto per farvi sentire a vostro agio e farvi apprezzare al massimo le meraviglie di questa terra.
E’ adesso tempo di volare ai confini del mondo e conoscere da vicino uno dei paesi più particolari che ci siano!
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